Caffè bollente sulla faccia di un neonato al parco, mostro ricercato in tutto il mondo

Ha gettato caffè bollente sulla faccia di un neonato provocandogli gravissime ustioni e poi è fuggito: ora il mostro di Hanlon Park di Stones Corner è ricercato in tutto il mondo. La caccia all’uomo a livello internazionale per il sospettato che, alla fine del mese scorso, avrebbe cosparso di caffè bollente un neonato in un parco in Australia. Il brutale e codardo attacco, secondo polizia del Queensland, è avvenuto all’Hanlon Park di Stones Corner intorno a mezzogiorno del 27 agosto.

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Fu allora che un uomo si avvicinò a una famiglia con la quale non aveva alcun legame per versare un liquido bollente sul bambino prima di darsi alla fuga. Sono stati chiamati i soccorsi e il neonato è stato trasportato d’urgenza in ospedale con “gravi ustioni”. Il bambino è stato dopo alcuni giorni dimesso dall’ospedale riportando però gravi danni al viso.

Il sospettato è fuggito dall’Australia

Gli investigatori dell’Unità per la protezione dei minori di Morningside hanno identificato il sospettato come un “cittadino straniero” di 33 anni. Secondo quanto dichiarato dalla polizia del Queensland, il sospettato è nel frattempo fuggito dall’Australia. È stato quindi emesso un mandato di arresto nei suoi confronti per “intenzione di causare gravi lesioni personali”, ha affermato Paul Dalton della polizia del Queensland. Dalton ha descritto l’attacco al neonato come il “più codardo” che abbia mai visto nella sua decennale carriera.

“Ho visto un sacco di atti disgustosi. Ma questo è uno, se guardi la situazione, non riesco a pensare a qualcuno che si trovi in ​​una situazione più vulnerabile e che sia più vulnerabile: una giovane madre e un bambino seduti a terra”, ha detto Dalton. Il dipartimento sta collaborando con agenzie partner nazionali e internazionali per svolgere le indagini. Nel frattempo, un amico di famiglia ha creato una pagina GoFundMe per aiutare il neonato a riprendersi. La pagina diceva che il bambino “ha davanti a sé una lunga convalescenza che includerà ulteriori visite da dottori, specialisti e appuntamenti in ospedale”. In pochi giorni la raccolta fondi è arrivata a superare i 150mila dollari australiani.

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